Il mio approccio
Come psicologa psicoterapeuta mi occupo di psicopatologia e lavoro con persone che si trovano ad affrontare momenti di sofferenza e fatica. In alcuni momenti della vita, infatti, ci si rende conto di vivere con maggiore difficoltà la propria quotidianità. I sintomi attuali, consci e manifesti (ansia, fobie, difficoltà relazionali…) fanno capolino in modo più o meno intenso e ci comunicano qualcosa.
Il lavoro psicoanalitico è uno strumento che consente di andare a capire il senso del sintomo e di soffermarsi sulla sua origine profonda. Il sintomo che la persona vive e porta nella stanza di analisi è la modalità migliore che ha trovato nel corso del tempo per far fronte agli eventi di vita in cui è stata coinvolta, anche se inizialmente il sintomo del malessere può apparire misterioso e incomprensibile. Il lavoro psicologico diventerà lo strumento per dare significato al malessere che si manifesta attraverso dei sintomi che con il tempo acquisiranno un senso all'interno della storia personale dell'individuo.
L'approccio psicoanalitico è un metodo di lavoro che ha come centralità l'incontro con l'altro. Nel mio lavoro l'incontro con l'altro – con le persone significative della nostra vita, ma anche la relazione che si sviluppa nel corso delle sedute – ha un ruolo importante per capire qualcosa del paziente ed è fonte di cambiamento utile a stare meglio.
Il mio metodo di lavoro utilizza quindi l'incontro, la comprensione della propria storia e dell'origine della propria sofferenza, attraverso lo strumento della narrazione. Molte volte eventi apparentemente poco significativi si sono inseriti nella nostra vita e sono andati a formare la nostra visione del mondo. Ciò che è utile per lavorare insieme sarà proprio andare a ripercorrere la propria storia e i significati ad essa associati.
Il lavoro psicoanalitico consiste nell'accompagnare la persona nell'affrontare le situazioni critiche che sta vivendo attualmente, ma che rimandano a qualcosa di antico, profondo e radicato, con l'obiettivo di aiutarla ad aumentare gli strumenti a propria disposizione per diminuire il suo grado di sofferenza, trovando insieme nuove capacità e nuove risorse per stare meglio. Si creeranno così nuovi metodi di pensare e comportarsi che risultino più efficaci e adeguati.
Mi occupo di:
- Consultazioni individuali con adulti, giovani adulti e adolescenti
- Consultazioni di coppia (genitoriali e non)
- Percorsi di sostegno psicologico
- Psicoterapia
Come decidere che tipo di intervento intraprendere? E' importante che nei primi incontri (generalmente intorno ai quattro colloqui) si prendano in considerazione alcuni aspetti della persona, anche di carattere pratico. Per fare ciò ci si confronta – come professionista avvalendomi di strumenti e competenze, il cliente con la propria conoscenza di sé - per decidere insieme quale tipo di percorso sia più utile avviare, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo ed economico. Una volta decisa la cadenza dei colloqui (mensile, settimanale o più volte durante la settimana), la loro frequenza, la durata e gli aspetti economici, si potrà iniziare il lavoro vero e proprio. Lo psicologo utilizza la regolarità del lavoro come strumento utile per perseguire l'obiettivo comune che ci si è fissati.
Le spese sostenute per le sedute, purché appositamente documentate, possono essere interamente portate in detrazione al capitolo “spese mediche e sanitarie”, fino ad un tetto massimo di €15.493,71 l’anno. Il terapeuta deve rilasciare apposita fattura attestante l’importo della sua tariffa, i suoi dati fiscali e quelli di iscrizione all’albo degli psicologi. Non si possono infatti detrarre spese di sedute svolte con persone non regolarmente iscritte all’albo.
“Ciò che non si può raggiungere a volo, occorre raggiungerlo zoppicando. La Scrittura dice che zoppicare non è una colpa”. - Friedrich Rückert (cit. in Freud, “Al di là del principio del piacere”)